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Chiesa di San Michele Arcangelo

Chiesa di San Michele Arcangelo

Gonnostramatza, chiesa di San Michele Arcangelo

Imboccata da Cagliari la SS 131, si attraversa Monastir e si prosegue fino a Sanluri, dove ci si immette sulla SP 52. In prossimità di Villanovaforru si gira a s. e si prende la SP 49. Dopo aver attraversato Collinas, si imbocca la SP 46 e si entra a Gonnostramatza. Si percorrono complessivamente poco più di 60 km.

Il contesto ambientale
Il paese di Gonnostramatza è compreso nel territorio della Marmilla, regione situata nella Sardegna centromeridionale, ricca di testimonianze archeologiche. La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, ubicata nell'abitato, prospetta su una piazza. Affiancato al campanile è il moderno oratorio.

Descrizione
In epoca medioevale il centro apparteneva al giudicato di Arborea ed era compreso nella curatoria di Montis, di cui è stato capoluogo, prima che lo diventasse la villa di Mogoro.
La chiesa di San Michele Arcangelo, così come si presenta oggi, è il frutto di un intervento del secondo dopoguerra che l'ha sostanzialmente modificata. Secondo fonti documentarie l'edificio fu edificato negli anni compresi tra il 1680 e il 1715 (il primo contratto è del 19 giugno 1665), ma la più antica attestazione risale al 1524. Fu eretto infatti su di una precedente chiesa cinquecentesca, di cui rimane soltanto l'abside tardogotica con volta a crociera impostata su peducci pensili decorati, che presenta al centro la gemma di serraglia. Nel 1954, dopo l'abbattimento di quella del 1684, fu costruita la nuova facciata.
Nel 1752 si iniziò a edificare il campanile; per tutto l'anno e per il seguente ci fu un incessante trasporto di pietre al piazzale della chiesa, dove i muratori cagliaritani mastro Efisio Mura e mastro Antioco Serpi innalzavano la torre. Nel 1757-58 alla fabbrica lavorò anche un terzo muratore, mastro Antioco Litera. Poco tempo dopo si pensò a un orologio pubblico, per il quale fu appositamente eretto un piccolo campanile. Quando, nel 1760, un "carradore" di San Sperate portò da Cagliari a Gonnostramatza il nuovo orologio, nel campanile fu collocata una campana. Nel 1899, poiché minacciava di crollare, la piccola struttura fu demolita.
La pianta della chiesa è ad aula con tre cappelle per lato, delle quali le due vicine al presbiterio, decisamente le più pronunciate, formano una sorta di transetto, dal cui braccio destro si accede alla sagrestia a pianta quadrangolare, che comunica con l'abside.
La facciata a capanna, molto alta e compresa entro paraste d'angolo, basa su di un alto zoccolo. Il paramento murario è ritmato da filari di larghe lastre monolitiche alternatamente rincassate, che creano un effetto di chiaroscuro. Lungo i terminali degli spioventi corre una teoria ascendente di archetti pensili, poggianti su peducci sgusciati. Con il portale ligneo, inserito entro una cornice centinata a tutto sesto, è in asse una grande trifora, anch'essa disposta in una cornice a tutto sesto. Questa finestra, con piccole colonne dotate di basi e capitelli, ha la luce mediana è più alta e ampia delle due laterali. L'abside è quadrangolare.
Allineato a sinistra del prospetto principale è un campanile a canna quadrata, poggiante su di un alto zoccolo. La torre, compresa entro paraste d'angolo in conci squadrati, è divisa in tre ordini da cornici. Il primo ordine presenta degli specchi lisci allungati, mentre il secondo ospita in ciascuna faccia una monofora centinata, inserita in uno specchio liscio coronato da archetti pensili con doppia ghiera, poggianti su peducci. Nel terzo ordine, di piccole dimensioni e privo di paraste, con la superficie liscia intonacata, è collocato, entro una cornice, l'orologio circolare. Su questo vano si imposta la cupola emisferica, divisa in spicchi e coperta da tessere colorate. Agli angoli delle cornici che concludono superiormente gli ultimi due ordini si elevano dei piccoli acroteri.

Storia degli studi
Notizie sulla chiesa si trovano in diverse pubblicazioni sulla diocesi di Ales-Terralba.

Bibliografia
V. Angius, voce "Gonnos-tramatza", in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, VIII, Torino, G. Maspero, 1841;
[i]La Provincia di Cagliari. I comuni[/i], a cura di N. Sciannameo - F. Sardi, Cinisello Balsamo, Silvana, 1985 (II ed.);
S. Tomasi, [i]Diocesi di Ales-Terralba. Memorie del Passato[/i], II, Villacidro, Cartabianca, 1997;
S. Mele, Schede Paesi, Schede delle Opere, in [i]Dentro la Marmilla. Ambiente, Storia, Cultura, Lunamatrona[/i], Sa Corona Arrubia, 2000;
A. Pillittu, [i]Diocesi di Ales-Terralba[/i], collana "Chiese e arte sacra in Sardegna", Cagliari, Zonza, 2001.

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