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Chiesa di Santa Maria di Coros

Chiesa di Santa Maria di Coros

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Ittiri si raggiunge dalla SS 131 bis da Sassari. All'uscita del paese si trova la chiesa di Santa Maria di Coros.

Il contesto ambientale
Il territorio di Ittiri offre un paesaggio che alterna dolci colline ad aspri rilievi di roccia sedimentaria. La chiesa di Nostra Signora di Coros è ubicata in un sito campestre, annessa a un monastero cistercense dipendente dalla vicina abbazia di Nostra Signora di Paulis, in agro tra Ittiri ed Uri.

Descrizione
Non si hanno attestazioni documentarie sulla fondazione del monastero cistercense, forse sede di priorato, né sulla costruzione della chiesa, che per via ipotetica si può ascrivere al XIII secolo.
Nei secoli la chiesa subì pesanti interventi, l'ultimo dei quali tra il 1981 ed il 1987, quando fu inglobata da strutture sei-settecentesche. La facciata venne demolita per allungare l'aula.
Della struttura medievale restano solo parte dei fianchi, realizzati in conci calcarei, e la copertura a botte ogivale percorsa da un sottarco che imposta su due mensole non decorate. Nel restauro moderno, l'abside è stata ricostruita sulla base delle fondamenta dell'originale.

Vedi la pianta e le sezioni del monumento

Storia degli studi
Gli studi sull'abbazia di Nostra Signora di Coros si intrecciano con quelli sulla presenza del monaci cistercensi nell'isola: si segnala la voce "Iteri-Cannedu" di Vittorio Angius, nel "Dizionario" di Goffredo Casalis (1841), seguita dalla voce "Sassari" sempre del medesimo autore, ma successiva di qualche anno (1849). Nel primo dopoguerra esce il lavoro di Raffaello Delogu (1948) sull'architettura cistercense in Sardegna, seguito nel 1976 da Ginevra Zanetti. Del 1990 sono gli atti del convegno sui Cistercensi in Sardegna tenutosi a Silanus nel 1987: fra questi si segnalano i contributi di Maria Cristina Cannas e Alma Casula. In ultimo si veda la scheda di Roberto Coroneo (1993) nel volume sull'architettura romanica in Sardegna.

Bibliografia
V. Angius, "Iteri-Cannedu", in G. Casalis, [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna[/i], VIII, Torino, G. Maspero, 1841, pp. 562-568;
V. Angius, "Sassari", in G. Casalis, [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna[/i], XIX, Torino, G. Maspero, 1849, pp. 71-375;
R. Delogu, "Architetture cistercensi della Sardegna", in [i]Studi Sardi[/i], VIII, 1948, pp. 99-131;
R. Delogu, [i]L'architettura del Medioevo in Sardegna[/i], Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 120-121;
G. Zanetti, "I cistercensi in Sardegna, Le abbazie di S. Maria di Corte, di Paulis e di Coros", in [i]Archivio Storico Sardo di Sassari[/i], II, 1976, pp. 20-21;
R. Serra, [i]La Sardegna[/i], collana "Italia romanica", Milano, Jaca Book, 1989, pp. 418-419;
M.C. Cannas, "Decorazioni scultoree nelle chiese cistercensi della Sardegna", in [i]I Cistercensi in Sardegna. Aspetti e problemi di un Ordine monastico benedettino nella Sardegna medioevale[/i], a cura di G. Spiga, Nuoro, Amministrazione provinciale di Nuoro, 1990, pp. 245-277;
A. Casula, "Testimonianze dell'architettura cistercense nella Sardegna settentrionale", in [i]I Cistercensi in Sardegna. Aspetti e problemi di un Ordine monastico benedettino nella Sardegna medioevale[/i], a cura di G. Spiga, Nuoro, Amministrazione provinciale di Nuoro, 1990, pp. 223-243;
R. Coroneo, [i]Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 60;
Roberto Coroneo, [i]Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali[/i], Cagliari, 2005, p. 28.

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