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necropoli di Filigosa

necropoli di Filigosa

Macomer, necropoli di Filigosa

Raggiungere la periferia Nord dell'abitato di Macomer e, poco prima di arrivare all'Ospedale Civile, svoltare a destra in una stretta strada asfaltata che conduce alla collina di Filigosa sulla quale sorge il Nuraghe Ruggiu. La necropoli di Filigosa è scavata a mezza costa del pendio.

Il contesto ambientale
Il sito è alle pendici S dell'altura tufacea dove sorge il nuraghe Ruggiu, nel Marghine, regione della Sardegna centro-settentrionale.

Descrizione
La necropoli è nota per aver dato il nome alla cultura eneolitica di Filigosa-Abealzu. Comprende quattro tombe, tre delle quali (I, II, III) scavate al piede dell'altura, la quarta ad un livello superiore. Le sepolture sono del tipo a proiezione orizzontale, con corridoi che seguono l'inclinazione naturale della roccia.
La tomba I presenta un lungo "dromos" che introduce in un vano maggiore sul quale si aprono sei celle secondarie, due a s. e quattro a d. Il "dromos", volto a S-E (m 11,60x0,30-1,50; h m 1,75), introduce nella cella trapezoidale (m 4,50x3,50; h m 1,90) che conserva sul lato s. due coppelle emisferiche e alla base della parete un lettuccio funebre (m 2,15x0,60; h m 0,15). Sul pavimento, in posizione centrale, è presente un focolare circolare (diam. m 0,97) con margine anulare in rilievo e coppella centrale.
Nella parete di fondo di questa camera sono realizzati due portelli rialzati: quello di s. introduce in un vano poligonale e da questo in un altro vano rettangolare (largh. m 1,22; h m 1,40); quello di d. dà accesso ad un secondo gruppo di vani disposti a coppie: un vano rettangolare (m 1,80x1,30; h m 1,05), uno irregolare, un vano subtrapezoidale ed uno quadrangolare (m 2,24x 3,92; h m 1,30-1,10) diviso in due parti da un setto divisorio centrale (h m 0,25).
La tomba II presenta un "dromos" (m 7,00 x 0,95-1,80; h m 1,45) a sviluppo iniziale curvilineo, una cella maggiore ed altri tre vani disposti in successione.
La cella maggiore, trapezoidale (m 2,50x2,50/3; h m 1,40/1,65) e con soffitto digradante verso l'ingresso, mostra, al centro del pavimento, un focolare rituale con fossetta centrale e sulla parete s. una coppella.
Al centro del lato di fondo è il portello, quadrangolare (h m 0,65; largh. m 0,50) e con doppio rincasso a cornice, che introduce in piccolo ambiente quadrangolare: sulla parete d. di questo vano si apre l'ingresso quadrangolare ad una terza cella, divisa in due da un setto divisorio; sul lato di fondo, in posizione decentrata sulla d., si apre invece l'ingresso ad una quarta cella quadrangolare (m 1,25; largh. m 1,48).
La tomba III presenta un "dromos" e due vani coassiali N/S.
Il dromos, volto a S (lungh. m 10,50; h m 1,30) cresce in altezza e larghezza verso il fondo ed è coperto nel tratto finale da un piccolo padiglione.
Sulla parete di fondo si apre il portello quadrangolare (largh. m 0,80; h m 1; spess. m 0,30), che immette nel primo vano quadrangolare (m 2,20x2,15; h m 1,40/1,70) che presenta, al centro del pavimento, un focolare circolare con anello in rilievo e coppella centrale.
Un portello (h m 0,60; largh. m 0,40; spess. m 0,28) al centro della parete di fondo e ornato da una cornice in negativo introduce nel secondo vano quadrangolare (m 1,75x3,85; h m 1,10/1,30).
Anche la tomba IV presenta un "dromos" seguito da tre celle coassiali, mentre un quarto vano laterale è aperto nel secondo ambiente.
Il "dromos" irregolare (lunghezza m 8,20; larghezza m 0,40/2,10) introduce, attraverso un portello trapezoidale (largh. m 0,80-0,53; h m 0,92) nella prima cella quadrangolare (m 2,65x1,98) con focolare circolare con coppella (diam. m 0,70) e, sulla parete s., una piccola nicchia ellittica. Da questo vano si accede al secondo (m 1,03x1,90) e al terzo vano (m 1,45x 2,15; h m 1,05), entrambi quadrangolari. Nella parete di fondo del terzo vano è scavato il portello che immette nella quarta camera quadrata (m 1,55x1,02; h m 0,80).
La necropoli, dove la presenza di ossa umane scarnificate attesta il rito della sepoltura secondaria, fu in uso dalla metà del III millennio agli inizi del II millennio a.C.

Area archeologica di Filigosa

Storia degli scavi
Le tombe furono scavate nel 1965 da Ercole Contu. Un secondo intervento è stato condotto, negli anni '80, da Alba Foschi.

Bibliografia
E. Contu, "Notiziario", in [i]Rivista di Scienze Preistoriche[/i], XX, 1965, pp. 377-379;
A. Moravetti, [i]Relazione preliminare sui monumenti archeologici dei comuni di Birori, Borore, Bortigali, Macomer e Sindia[/i], Macomer, 1973;
V. Santoni, "Nota preliminare sulla tipologia delle grotticelle artificiali funerarie in Sardegna", in [i]Archivio Storico Sardo[/i], 30, 1976, pp. 3-49;
A. Foschi, "La Tomba I di Filigosa (Macomer)", in [i]Atti della XXII Riunione dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria[/i], 1980, pp. 289-293;
A. Foschi, "Macomer (Nuoro), Località Filigosa", in [i]I Sardi. La Sardegna dal paleolitico all'età dei nuraghi[/i], a cura di E. Anati, Milano, Jaca Book, 1984, pp. 203-204;
A. Foschi Nieddu, [i]La tomba I di Filigosa (Macomer-Nuoro). Alcune considerazioni sulla cultura di Abealzu-Filigosa nel contesto eneolitico della Sardegna[/i], Nuoro, Coop. grafica nuorese, 1986;
A. Moravetti, [i]Ricerche archeologiche nel Marghine Planargia[/i], collana "Sardegna Archeologica. Studi e Monumenti", 5/I, Sassari, Carlo Delfino, 1998, pp. 91-97.

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