Paese del Sassarese, sorge alle pendici del Monte Pizzo 'e Adde e si affaccia sulla vallata di Campomela. Il centro abitato è situato ad un altitudine di circa 340 metri, sulla sinistra del Rio Muros, affluente del Rio Mannu. Negli ultimi anni l'amministrazione comunale ha portato avanti numerose iniziative volte a incrementare l'offerta turistica del piccolo centro. Nel 2005 è stata inaugurata la biblioteca; al suo interno troviamo un gran numero di volumi dedicati alla Sardegna. Di recentissima realizzazione è invece il progetto la "Via della luce": lungo la strada romana di "Sos Bajolos", risalente al II secolo a.C., è stato installato un impianto di illuminazione che consente di visitarla anche di notte.
Nel centro abitato merita una visita la chiesa parrocchiale dei SS. Quirico e Giulitta. L'edificio, realizzato intorno al Settecento, conserva alcune opere di grande valore. Fra questi un dipinto del Cristo dormiente, opera del manierista fiorentino Gorino Baccio e risalente alla fine del XVI secolo. Degne di interesse sono anche la chiesa romanica di Santa Croce, che custodisce al suo interno un pregevole altare ligneo, e la casa parrocchiale, appartenuta al Duca dell'Asinara, caratterizzata dalla presenza di suggestivi affreschi settecenteschi. Nella zona che si affaccia sulla vallata di Campomela si trova la chiesa di Santa Maria di Contra. La costruzione, in stile romanico, è realizzata con blocchi di pietra calcarea e presenta un tipico campanile a vela che sovrasta la facciata. L' origine del nome della chiesa risiede nella sua antica funzione di luogo di incontro fra i monaci benedettini del convento di N.S. di Paulis e quelli del monastero di Saccargia.
Il territorio che circonda il paese è stato popolato fin dall'età nuragica: di questo periodo rimangono due importanti testimonianze, le domus de janas di Pescialzu e la necropoli di S'Elighe Entosu. Nelle prime, le due sepolture ipogee riprendono elementi architettonici delle tombe dei giganti, come la stele centinata e le ali dell'esedra. La necropoli di S'Elighe Entosu, sull'altopiano di Giorrè ai piedi dell'altura di Pedras Serradas, è composta da cinque ipogei scavati nella roccia calcarea. All'interno delle celle sono sopravvissuti alcuni interessanti elementi decorativi: un doppio motivo spiraliforme impostato su una linea verticale, rappresentato con la tecnica della martellina diretta; due serie di scanalature parallele che riproducono un tetto a doppio spiovente; una cornice in bassorilievo che sormonta l'ingresso della cella rettangolare; una falsa porta incisa sulla parete di fondo del vano centrale.