Paese montano, si trova nella parte meridionale della nuova provincia dell'Ogliastra. Situato in una posizione isolata al margine della regione dei "tacchi", presenta un territorio molto interessante dal punto di vista ambientale e geologico. Perdasdefogu fa parte del Parco Geominerario della Sardegna; è presente infatti un piccolo giacimento di antracite che fu sfruttato fino alla seconda guerra mondiale. Il nome del paese è conosciuto fin dal Medioevo e nel sardo campidanese assume il significato di "pietre di fuoco", data la notevole presenza nella zona della pietra calcarea. Frequentato fin dall'epoca protostorica, conserva alcuni esempi di tombe dei giganti e di nuraghi in fase di crollo. Durante il Medioevo fece parte della curatoria di Quirra e venne annesso al giudicato di Cagliari. L'economia si basa quasi esclusivamente sull'agricoltura e sulla pastorizia. Alla periferia del paese si trova il poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra.
Meravigliosi boschi di lecci e specie endemiche di rara bellezza popolano le foreste intorno al paese. Percorsi tra le strette carrarecce di montagna offrono panorami suggestivi verso i tacchi di Jerzu [1]. La parrocchia del paese è intitolata a San Pietro Apostolo, costruita tra il XIX e il XX secolo ha uno stile classicheggiante. Nella parte più alta del paese sorge la chiesa di San Sebastiano risalente all'XI secolo e caratterizzata da forme protoromaniche. Nelle campagne sono presenti le chiese di Santa Barbara e di San Salvatore. Gli abitanti del paese sono particolarmente legati alle tradizioni religiose. Durante la Settimana Santa, si procede alla preparazione di "Su Nenniri", che viene fatto mettendo il grano in una pentola di terracotta con il lino pestato e dell'acqua; si lascia al buio per tre settimane sotto il letto a germogliare. Viene utilizzato per abbellire la cappella in occasione del giovedì e del venerdì santo. Il giorno di Pasqua viene benedetto e poi sparso nei campi il giorno di Pasquetta come rito propiziatorio di fertilità e abbondanza. Tra le feste più sentite del paese: San Sebastiano che si celebra il 20 gennaio di ogni anno, San Pietro, patrono del paese il 29 giugno e Santa Barbara l'ultima domenica di maggio. Il simulacro della Santa viene portato in processione dal paese fino alla chiesa campestre dove tra celebrazioni religiose e riti civili viene rinnovato il voto nei confronti della vergine e martire.