Il paese di Martis, si trova al centro dell'Anglona e si sviluppa lungo rilievi collinari piuttosto dolci con valli profonde incise in rocce di tipo vulcanico e sedimentario. Il territorio conserva delle zone di grande interesse paesaggistico ed ambientale come la profonda gola di Badde Traes, scavata dal Rio Masino (noto anche come Rio Iscaneddu) nelle andesiti oligo-mioceniche, unica valle della regione i cui versanti si ergono a strapiombo sull'alveo del torrente. Il sito fu frequentato già in epoca punica e romana. Il centro storico del paese mostra tuttora pregevoli testimonianze di architettura civile, con palazzine abbellite da cornicioni con pregevoli modanature, balconcini in ferro battuto, maestosi portali, ed eleganti e tipiche altane.
Come in altri paesi della Sardegna, a Martis è facile osservare caratteristiche porte e finestre contornate con eleganti mostre lapidee che impreziosiscono prospetti solitamente semplici. A Martis è possibile visitare la chiesa di San Pantaleo costruita nel XIII secolo in stile romanico-gotico. Nel paese è inoltre possibile visitare il museo diocesano, allestito nella piccola chiesa seicentesca di S. Giovanni; si tratta di una mostra permanente il cui tema è "Le vesti della preghiera". Nell'esposizione, predomina una consistente collezione di paramenti liturgici (sec. XVII - XIX) quali dalmatiche, pianete, stole, piviali, manipoli in tessuti serici dai vividi colori, arricchiti da preziosi ricami e passamanerie. Nel museo trova spazio un'interessante dotazione di argenti sacri, corone, pissidi, patene, calici tra i quali spicca per la squisita fattura e la ricchezza di decori il calice con i simboli della passione del XVIII sec.
Al di fuori del paese si consiglia di visitare la foresta pietrificata di Carrucana, di sicuro interesse per i visitatori amanti della natura e dei paesaggi mozzafiato. Si segnala, inoltre, che la sera del 24 Giugno si celebra un caratteristico evento: si allestiscono dei grandi falò, "su fogarone", che bambini e adulti devono saltare in coppia. In passato, prima del salto, si annodava un fazzoletto, simbolo della relazione che si instaurava in quel momento. Si diventava così "compares e comares de fogarone"; il legame, purificato dalle fiamme, assumeva maggior valore di un vincolo di parentela.