Dall'abitato di Berchidda prendere la strada che conduce al lago del Coghinas e proseguire per circa 3 km fino ad incontrare, sulla destra, la strada per il Monte Acuto. Lasciare l'auto dopo poche centinaia di metri, proseguendo a piedi sino quasi a raggiungere la cima del rilievo. Il dolmen si trova in una radura in prossimità delle rovine del castello medioevale del Monte Acuto.
Il contesto ambientale
Il monumento è ubicato su un pianoro alle pendici del Monte Acuto, in prossimità delle rovine dell'omonimo castello e nell'omonima regione, nella Sardegna settentrionale.
Descrizione
Si tratta di uno dei più grandi dolmen presenti nella zona. Orientato a SO, è stato realizzato sfruttando un affioramento granitico.
La sepoltura, a pianta rettangolare (largh. m 1,30/1,50; prof. m 3,50-4,00; alt. m 1,00-1,50), è delimitata lateralmente da due ortostati con facce interne ben lavorate, mentre sul fondo è chiusa da un paramento murario realizzato con pietre di grandi dimensioni.
La struttura è coperta da un lastrone poligonale spezzato in due parti (lungh. m 4,00 circa; largh. m 2,80 circa) e mostra sulla lastra d. una coppella emisferica, mentre altre otto coppelle sono presenti su uno dei frammenti della copertura.
L'area circolare antistante il monumento, in corrispondenza del dirupo, è delimitata da un muro e da affioramenti rocciosi. Sul lato d. dell'ingresso, presso i resti di una struttura muraria, è individuabile un menhir aniconico rovesciato.
Il monumento è databile al Neolitico finale-Eneolitico. Il sito fu frequentato durante l’età del Bronzo e in periodo medievale.
Storia degli scavi
Il dolmen è stato scavato nel 1994 da Paola Basoli.
Bibliografia
P. Modde, "Il Monte Acuto. Analisi descrittiva", in G. Meloni-P. Modde, [i]Il Castello di Monte Acuto[/i], Berchidda, Ozieri, C.S.G. Coop. Monte Littu-Comune di Berchidda, 1994, p. 50, fig. 1, tav. I;
P. Basoli, "Aspetti del megalitismo nel territorio di Monte Acuto (Sassari). Considerazioni preliminari", in [i]Sardinian and Aegean Chronology. Towards the Resolution of Relative and Absolute Dating in the Mediterranean[/i], a cura di M. S. Balmuth-R. H. Tykot, collana "Studies in Sardinian archaeology", 5, Oxford, Oxbow, 1998, pp. 143-146.