Sassari è la seconda città della Sardegna. Il palazzo è compreso nell'abitato.
Il contesto ambientale
Lo stabile sorge su un'area espropriata all'orfanotrofio cittadino, decisamente infelice per la ristrettezza della strada che sacrifica l'ampia facciata dell'edificio.
Descrizione
Dopo varie vicende riguardanti anche la difficoltà di reperire un luogo adeguato all'importanza dell'istituzione, il palazzo delle Poste e Telegrafi fu progettato nel 1922 dall'ingegnere Bruno Cipelli e completato nel 1928.
Ha un fronte principale che si sviluppa in lunghezza, mettendo in maggiore evidenza la parte centrale più alta e segnata verticalmente da lesene che contengono finestre con architrave e due o tre luci separate da colonnine. Le due ali laterali sono decisamente più semplici e più basse e poggiano su uno zoccolo a finto bugnato liscio che separa finestre ad arco tripartite.
Sono interessanti alcune soluzioni formali come i listelli verticali sotto le finestre centrali, le snelle colonnine che separano le aperture nel piano intermedio, e alcuni elementi dell'apparato decorativo con teste di Medusa che richiamano motivi ricorrenti nell'Art Déco.
Storia degli studi
Una rassegna degli studi si trova nella bibliografia relativa alla scheda nel volume della "Storia dell'arte in Sardegna" sull'architettura otto-novecentesca (2001).
Bibliografia
"Palazzo delle poste di Sassari", in [i]L'architettura italiana[/i], 1929, 10;
[L.] Valentino, "Architettura in provincia di Sassari", in [i]Bollettino del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti della Sardegna[/i], 1932, 2, p. 13;
E. Cenami-P. Simonetti, "Architettura e città", in [i]Sassari tra Liberty e Déco[/i], Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi, 1987, p. 47;
F. Masala, [i]Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2001, sch. 63. [1]