Dalla "Carlo Felice" si imbocca, all'altezza di Oristano, la SS 388 che attraversa Simaxis e Ollastra, per condurre a Fordongianus (km 21 circa). Sulla d. della strada di attraversamento principale si apre la via Traiano che porta alla piazzetta dov'è casa Madeddu.
Contesto ambientale
Adagiato sulla sponda s. del fiume Tirso e rinomato fin dall'antichità per le sue acque termali, il paese di Fordongianus si caratterizza ancor oggi per l'inconfondibile colore delle sue abitazioni: il rosso carico della vulcanite locale accuratamente sagomata da abili scalpellini e utilizzata in gran parte degli edifici religiosi e delle architetture domestiche della zona.
Descrizione
L'abitazione aragonese di Fordongianus fu eretta tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. Appartiene alla tipologia a cellula con loggiato e costituisce un raro esempio di architettura sarda di stile tardogotico giuntoci in buono stato di conservazione. La casa, a un solo piano, si estende in lunghezza con vari ambienti affiancati e comunicanti. Il loggiato anteriore, retto da colonne a fusto cilindrico liscio e rocchi modanati in mezzeria a tori e gole, è frutto di anastilosi e risarcimento abbastanza recenti, tuttavia in linea con altri esempi in centri vicini del Barigadu. Un porticato simile si svolge lungo il fianco N della chiesa di Santa Maria di Ossolo, presso Bidonì, e in quello S del santuario di San Basilio nel territorio di Nughedu Santa Vittoria, entrambi databili al primo trentennio del XVII secolo. Sia all'interno sia nel prospetto si conservano le eleganti incorniciature in vulcanite rossa che contornano porte e finestre. All'interno i portalini presentano il caratteristico arco inflesso mentre finestre e nicchie hanno cornici decorate a losanghe e punte di diamante in rilievo sormontate da mensole aggettanti modanate e dentellate secondo un gusto che risente anche degli stilemi rinascimentali penetrati al principio del Seicento attraverso la mediazione dell'architettura religiosa.
All'esterno, sulla d., il portale d'ingresso con piedritti a tori e gusci che girano nella ghiera a sopracciglio inflesso con fiorone a valva di conchiglia si affianca a una finestra architravata, di modulo quadrato, con gli spigoli verticali percorsi da modanature che si intersecano con quelle orizzontali dell'architrave, segnato inferiormente dall'inflessione a fiamma. Medesimo repertorio figurativo presentano le due finestre appaiate a s.: la mediana si differenzia per la presenza sugli stipiti di una teoria di rosette in rilievo che coronano nell'architrave un medaglione con il monogramma cristologico.
Area archeologica delle terme di Forum Traiani [1]
Storia degli studi
La casa è oggetto di sintetica scheda nel volume di Francesca Segni Pulvirenti e Aldo Sari sull'architettura tardogotica e rinascimentale in Sardegna (1994).
Bibliografia
A. Sanna, "L'architettura popolare", in [i]La Società Sarda in età spagnola[/i], a cura di F. Manconi, II, Quart, 1993;
F. Segni Pulvirenti-A. Sari, [i]Architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 88. [2]