L'insediamento si trova sotto l'altopiano poco lontano dal paese di Villasalto, nel Gerrei, e vi si arriva attraverso un viale di pini che conduce fino alla palazzina della direzione, affiancata da alloggi per i dirigenti, la mensa e il laboratorio chimico.
Il contesto ambientale
La miniera si inserisce in un'area di grande interesse per l'archeologia industriale.
Descrizione
La miniera di Su Suergiu è stata per lunghi anni la più importante in Italia per l'estrazione dell'antimonio ed è stata attiva fra il 1880 circa e il 1987, quando fu dismessa.
Gli impianti, ormai abbandonati, si affacciano su un piazzale con un forno rotativo. Il più importante è la fonderia, realizzata nel 1882, che si sviluppa secondo un andamento orizzontale con grossi contrafforti che reggono le strutture interne, illuminate da ampie aperture.
L'edificio più interessante, come generalmente accade negli insediamenti minerari, è la palazzina della direzione, situata in posizione preminente. Si sviluppa su due piani attraversati verticalmente da paraste e conclusi con un cornicione, rifinito con un parapetto. Nell'ingresso un pronao con aperture ad arco e colonne corinzie regge un balcone. L'aspetto più originale è la decorazione in cemento, ripetuta nei capitelli del pronao e nei rilievi sovrastanti le finestre: di ispirazione floreale, riconducibile ai primi decenni del Novecento, alterna foglie, festoni e ovoli con pale e picconi, strumenti del faticoso lavoro in miniera.
La miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO.
Storia degli studi
La miniera è menzionata in diverse opere sull'archeologia industriale in Sardegna.
Bibliografia
S. Mezzolani-A. Simoncini, [i]Sardegna da salvare. Paesaggi e architettura delle miniere[/i], Nuoro, Archivio Fotografico Sardo, 1993, pp. 269-275;
F. Masala, Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2001, sch. 49 [1].