Il castello di Marmilla, pur ridotto a rudere, è uno dei più pittoreschi e affascinanti in Sardegna, per via dello scenografico isolamento alla sommità di un colle perfettamente conico, che domina l'ampia e bassa pianura circostante. Citato in un documento del 1164, quindi presumibilmente edificato entro la metà del XII secolo, il castello di Marmilla ebbe alterne vicende e diversi padroni, a partire da Barisone I di Lacon-Serra d'Arborea, per passare poi fino al 1192 in mano ligure. Per tutto il XIII secolo la fortificazione fu inserita nei domini del regno d'Arborea, per poi finire nuovamente in mani straniere, più precisamente ai pisani; a partire dal 1324 il castello sarà conteso tra gli arborensi e gli aragonesi, entrando a far parte dei domini di questi ultimi con la sconfitta definitiva degli isolani. Ciò che resta del castello di Marmilla denota una serie di fasi costruttive. Una vasta cinta di mura delimita la fortificazione di circa 550 mq: all'interno vi sono i resti di una cisterna e di due torri, di cui una a N e una a S, in prossimità dell'entrata. La struttura è realizzata con cantoni di arenaria tagliati con precisione; alla base della torre settentrionale sono state utilizzate pietre bugnate. La cisterna, collocata al di sotto del piano di calpestio, è scavata nella roccia e rivestita di cantoni di arenaria; una seconda cisterna è situata esternamente al paramento murario, vicino al lato settentrionale della fortificazione. Nei depositi comunali è conservato un capitello già reimpiegato nelle murature del castello, con due teste umane schematiche fra tralci vegetali, forse appartenente a una chiesa romanica del XIII secolo.
Si lascia la SS 131 prima di Sanluri, imboccando la 197 e superato il bivio per Furtei, sulla d., dopo pochi km si raggiunge l'abitato di Las Plassas, dominato dal castello.