Sanluri dista 50 km da Cagliari. Si può raggiungere dalla SS 131. Il castello è nell'abitato.
Il contesto ambientale
Il territorio di Sanluri fu intensamente abitato sin dalla preistoria. Qui si combatté nel 1409 la battaglia che segnò la fine dell'autonomia del giudicato di Arborea. Il castello, detto "di Eleonora", sorge nel settore N/E del centro storico ed è l'unico della Sardegna medievale a essere ancora abitabile, per quanto adibito a contenitore museale dopo i restauri moderni.
Descrizione
Il castello di Sanluri è detto "di Eleonora d'Arborea", ma non esistono notizie certe circa il soggiorno della giudicessa arborense entro le sue mura.
Fu forse eretto tra il XIII e gli inizi del XIV secolo e successivamente ampliato, alla metà del Trecento, per volere di Pietro IV d'Aragona in occasione della pace tra gli Aragonesi e il regno d'Arborea. Un documento del 1355 afferma invece che il castello è stato costruito in 27 giorni da Berengario Roig, su volere del sovrano iberico. Tra quest'anno e il 1364 il castello e la villa di Sanluri furono ceduti agli arborensi, per poi essere ripresi dagli iberici proprio nel 1364. Fino al 1409 fu un susseguirsi di rovesciamenti di fronte, nei quali la fortificazione fu alternativamente controllata dall'uno o dall'altro fronte, sino al 30 giugno di quell'anno, data in cui le truppe isolane furono definitivamente sconfitte dagli Aragonesi nella battaglia di Sanluri.
Nel XV secolo il castello finì dapprima nelle mani della famiglia De Sena, poi in quelle dei D'Henriquez e infine degli Aymerich di Laconi, che lo cedettero solo nel 1836, quando cadde il regime feudale. Nel XX secolo il nuovo proprietario, il generale Nino Villasanta, lo ristrutturò e lo adibì ad abitazione-museo.
Il castello oggi si presenta come un edificio a pianta quadrangolare, munito di una sorta di semi-torrette angolari merlate. Frutto forse di due fasi edilizie successive, è messo in opera con cantonetti calcarei sommariamente sbozzati. Dall'ingresso si accede alla corte d'onore dove si trovano le scale per accedere al piano nobile. Tra il piano terra ed il primo piano fu creato un ambiente adibito a cappella del castello. Oggi alcune delle stanze sono divenute sale espositive del Museo Risorgimentale ''Duca d'Aosta''.
Vedi la pianta e le sezioni del monumento [1]
Storia degli studi
Per il castello di Sanluri si può consultare la serie degli studi di Gabriella Olla Repetto: il primo, del 1959, dal titolo ''Il castello di Sanluri sotto la dominazione aragonese'', il secondo, ''Il castello di Sanluri nei secoli XIV e XV'', del 1965, il terzo ''L'origine del castello di Sanluri'', del 1973. Utile anche il contributo inserito nel volume di Foiso Fois sui castelli della Sardegna medioevale, del 1992, così come l'articolo di Elena Lai del 2003.
Bibliografia
G. Olla Repetto, ''Il castello di Sanluri sotto la dominazione aragonese'', in [i]Archivio Storico Sardo[/i], 26, 1959, pp. 161-187;
G. Olla Repetto, [i]Il castello di Sanluri nei secoli XIV e XV[/i], Cagliari, 1965;
G. Olla Repetto, [i]L'origine del castello di Sanluri[/i], Cagliari, 1973;
F. Fois, [i]Castelli della Sardegna medioevale[/i], a cura di B. Fois, Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi, 1992, pp. 85-90;
F. Pulvirenti-A. Sari, [i]Architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale[/i], collana ''Storia dell'arte in Sardegna'', Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 15 [2];
E. Lai, ''L'utilizzo della ''Pietra di Serrenti'' nel castello di Sanluri'', in [i]Roccas: aspetti del sistema di fortificazione in Sardegna: atti degli incontri sui castelli in Sardegna (2002) dell'Arxiu de Tradicions[/i], a cura di S. Chirra, Oristano, 2003, pp. 55-60.