Lingue

Inizia qui il tuo viaggio

Inserisci il nome del porto o la località da cui desideri partire per pianificare il tuo viaggio

Accesso utente

Or log in with...

necropoli di Sa Conchedda Istevene

necropoli di Sa Conchedda Istevene

Immagine non disponibile

Da Mamoiada procedere in direzione di Fonni sulla SS 389 per circa 3 km; in corrispondenza del km 119, si trova sulla sinistra un cancelletto: superarlo e procedere a destra risalendo una leggera altura, sino ad individuare le domus de janas, immediatamente visibili.

Il contesto ambientale
Le tombe sono scavate nel contrafforte montuoso granitico che chiude a SE la conca di Istevene, nella Barbagia di Ollolai, nel centro della Sardegna.

Descrizione
La piccola necropoli è nota per la presenza, in una delle tombe, di elementi simbolici (una protome taurina, delle incisioni e alcune coppelle e fossette), fatto piuttosto raro nelle domus de janas del Nuorese. Il complesso comprende sei ipogei di dimensioni ridotte, due dei quali più simili a delle nicchie che a dei veri e propri vani funerari. Le sepolture si aprono a diversa altezza sul fronte roccioso e presentano un vano di accesso – in genere costituito da un breve corridoio ("dromos") o da un atrio – che, eliminando l'inclinazione e le irregolarità del piano di roccia, ha consentito di avere una superficie verticale idonea allo scavo del portello d'ingresso. La tomba I è costituita da un breve "dromos", sulla cui parete di fondo si apre un portello quadrangolare (largh. m 0,77; alt. m 0,42) che introduce in un primo vano rettangolare (largh. m 1,75; prof. m 2,25; alt. m 0,90), oggi a cielo aperto. Sulla parete s. dell'ambiente si apre l'ingresso di una seconda camera sempre rettangolare (largh. m 2,30; prof. m 1,90; alt. m 0,88). La tomba II, con "dromos" a pianta triangolare, presenta un vano di pianta ellittica con volta a forno (m 2,20 x m 1,80; alt. m 1,00) che conserva sul fondo un concavità poco profonda (largh. m 0,45; alt. m 0,51). Sul lato s. si apre l'ingresso (largh. m 0,66; alt. m 0,80) di una seconda cella (m 2,15 x m 1,00; alt. m 0,90) che immette – attraverso un portello oggi slargato (largh. m 1,50; alt. m 0,80) - in un terzo ambiente quadrangolare (m 2,45 x m 1,32; alt. m 0,90). La tomba III è certamente la più interessante del complesso per la presenza di elementi simbolici scolpiti alle pareti. La sepoltura presenta un atrio d'accesso sulle cui pareti s. e di fondo si aprono due portelli che conducono a due cellette comunicanti fra di loro per mezzo di un'apertura. La camera a s. – accessibile mediante un ingresso quadrangolare (largh. m 0,43; alt. m 0,63) – presenta pianta rettangolare (largh. m 3,30; prof. m 2,25; alt. m 1,54) con pareti e soffitto ben rifiniti. La cella con ingresso sulla parete di fondo (largh. m 0,55; alt. m 0,60), rettangolare in pianta, è divisa in due settori da un gradino (alt. m 0,47). Le pareti del vano conservano ancora tracce d'intonaco rosso, mentre sul lato d. sono scolpite delle incisioni verticali e sulla parete dell'ingresso, a d., una coppella circolare (diam. cm 12; prof. cm 8). Alcune fossette circolari (diam. cm 17; prof. cm 8) sono scavate sul pavimento. Al centro del vano è risparmiato un pilastro a sezione rettangolare (largh. m 0,40; prof. m 0,16) che presenta sul lato maggiore una protome taurina – di tipo schematico - in rilievo.
Le tombe IV, V e VI sono monocellulari: la tomba IV e la tomba VI sono simili ad una nicchia (prof. m 1,00) con apertura irregolare (largh. m 0,67; alt. m 0,73), mentre la tomba V conserva un vano curvilineo di piccole dimensioni (m 0,96 x m 0,97; alt. m 0,77) al quale si accede mediante un'apertura oggi slargata (largh. m 0,52; alt. m 0,72).
La necropoli è databile al Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.), Eneolitico.

Storia degli scavi
La necropoli è nota fin dalle segnalazioni del Taramelli.

Bibliografia
[i]Ministero della Pubblica Istruzione, Elenco degli Edifici Monumentali[/i], Roma, Tip. operaia romana cooperativa, 1922, p. 108;
A. Taramelli, "Foglio 207, Nuoro", in [i]Edizione della Carta Archeologica d'Italia[/i], Firenze, Istituto Geografico Militare, 1931, p. 13 n. 13;
E. Melis, [i]Carta dei nuraghi della Sardegna[/i], Spoleto, Arti grafiche Panetto & Petrelli, 1967, pp. 29, 32-33;
V. Santoni, "Nota preliminare sulla tipologia delle grotticelle artificiali funerarie della Sardegna", in [i]Archivio Storico Sardo[/i], XXX, 1976, pp. 42, 45, 48;
G. Lilliu, [i]La civiltà dei Sardi dal Paleolitico all'Età dei Nuraghi[/i], Torino, Nuova ERI, 1988, pp. 85, 215;
C. Bittichesu, [i]La tomba di Bùsoro a Sedilo e l'architettura funeraria nuragica[/i], Sassari, Lorziana, 1989, p. 22.

Aggiungi a itinerario
add_to_x_block: 

In prossimità

Itinerari

Dorgali, veduta aerea spiaggia di Cala Luna
Average: 2 (3 voti)
Il sito di Aquae Lesitane in una mappa del 1522
Average: 3 (1 voto)
Bitti - complesso di Romanzesu
Average: 1.5 (4 voti)
Baunei, Pedra Longa
Average: 1 (1 voto)
Ilbono, area archeologica di Scerì
Average: 1.7 (3 voti)
Lanusei, Chiesa di Santa Maria Maddalena
No votes yet