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torre di Vignola

torre di Vignola

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Per raggiungere la torre si lascia la strada litoranea che da Porto Torres arriva a Santa Teresa Gallura, e devia sulla s. per Vignola Mare al km 36. La torre si vede dal porto di Vignola, elevata sul promontorio e situata sulla riva sinistra del Rio Vignola. Per raggiungerla bastano 20 minuti.

Il contesto ambientale
La località, dove sorge il fortilizio, era compresa nel territorio della villa medievale di Vignola, ricostituita nel XIX secolo. Della Marmora sosteneva che il nome della località derivasse da Viniola, antica stazione termale romana.
La torre è a 25 m s.l.m. e permette un'ottima visuale sia sul mare sia sull'entroterra; era, inoltre, in contatto visivo con le torri di Capo Testa e la vedetta di Monte Rassu.

Descrizione
La torre ha forma troncoconica, altezza di 12 m e altrettanti di diametro. L'ingresso, aperto a S, è costruito con piedritti e architrave in pietra, ed è collocato a 5,35 m dal suolo. L'apertura porta ad una camera di 6 m di diametro, dotata di volta a cupola e sostenuta da un pilastro centrale. Questo ambiente costituiva la casamatta ed era diviso in tre settori con dei tramezzi; due di questi vani erano muniti di troniere e costituivano gli alloggi della guarnigione e dell'alcaide. La scala che conduce alla piazza d'armi si trovava sulla sinistra dell'ingresso ed era ricavata nella muratura interna. In questa terrazza si possono osservare alcune cannoniere, la garitta in muratura che proteggeva il boccaporto, più altre due in diverse posizioni. La torre è stata realizzata in conci irregolari di granito di media pezzatura; il paramento murario è ormai visibile per il crollo dell'intonaco originale. Lo spessore del parapetto, misurato nelle aperture delle cannoniere, è di 95 cm .
Nel 1572 sorse un primo sistema di guardia e avvistamento della zona nel porto di Vignola, con uomini pagati dai villaggi di Bortigiadas e di Vignola. Alla fine del secolo, con la creazione della tonnara, si rese però necessaria la costruzione di una torre. La torre fu iniziata nel 1605 e nel settembre dello stesso anno fu nominato il primo alcaide. Negli stessi anni, l'affittuario della vicina tonnara fu autorizzato a costruire a proprie spese un rivellino. Il fortilizio era definito "Torre de Armas", cioè "gagliarda", atta alla difesa pesante; infatti, durante il XVIII secolo era provvista di un alcaide, di un artigliere e di tre soldati. Nel secolo successivo la guarnigione si ridusse al solo alcaide e due torrieri.
Da alcuni documenti si ricava che nel 1720 fu restaurata e nel 1777, su progetto del Capitano Cochis, fu sottoposta ad un ulteriore intervento di risanamento. Nuove sistemazioni, inoltre, furono eseguite fra il 1827 e il 1828.
La torre rimase in attività sino alla soppressione della Reale Amministrazione delle Torri; successivamente, ancora presidiata, le fu aggiunta una scala in muratura che conduce al boccaporto.

Storia degli studi
La torre è compresa nelle principali opere sulle fortificazioni costiere in Sardegna.

Bibliografia
A. Della Marmora, [i]Itinerario dell'Isola di Sardegna[/i], Cagliari, Alagna, 1868;
F. Fois, [i]Torri spagnole e forti piemontesi in Sardegna[/i], Cagliari, La Voce Sarda, 1981;
G. Montaldo, [i]Le torri costiere in Sardegna[/i], Sassari, Carlo Delfino, Sassari 1992;
F. Russo, [i]La difesa costiera del Regno di Sardegna dal XVI al XIX secolo[/i], Roma, Stato maggiore dell'Esercito, Ufficio storico, 1992;
G. Montaldo, "[i]Forti e Torri Costiere[/i]", in Le Architetture fortificate della Sardegna centro-meridionale. Atti della Giornata di Studio, Cagliari 16 ottobre 1999;
M. Rassu, [i]Guida alle torri e forti costieri[/i], Cagliari, Artigianarte, Cagliari 2000.

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